Pil Italia in calo 21-05-2014

Ocse. Il Pil italiano è sceso dello 0,1% nel primo trimestre. Ricette economiche sbagliate?

21-05-2014

Pil Italia in calo

Gli ultimi rilevamenti dell'Ocse indicano un calo ulteriore del Pil dell'Italia.

Nel primo trimestre del 2014 la contrazione è stata dello 0,1% andando così ad annullare la risibile crescita, o forse sarebbe meglio dire sussulto, segnalata nel corso della parte finale del 2013.
L'Italia è l'unico Paese del G7 ad aver subito un calo del prodotto interno lordo.

E' indispensabile domandarsi, a questo punto, se tutte le ricette economiche, sia governative che europee, fossero corrette.
L'Ue ha sicuramente avuto la sua parte di responsabilità, leggasi il pareggio di bilancio, la clausola di salvaguardia, il fiscal compact, il deficit da mantenere al di sotto del 3% ed il freno alle grandi opere pubbliche ma la colpa maggiore è innanzitutto nella politica fiscale portata avanti in Italia negli ultimi anni.

La pressione fiscale, sia a livello nazionale che di enti locali, ha praticamente fatto fuggire all'estero molte imprese ed allontanato inorriditi gli eventuali investitori esteri.

Il mercato immobiliare, uno dei tre elementi di valutazione nel trimestrale “stato dell'Unione” in Usa poichè ritenuto un primario volano economico, è stato letteralmente massacrato in Italia.

Stessa sorte per conti correnti, pronti contro termine ed investimenti di borsa.

Ormai la misura è colma da un pezzo e le periodiche rilevazioni degli organismi internazionali concordano sempre a dipingere un Paese economicamente in coma irreversibile.
L'ultimo lampo di genio è stato il redditometro che, con malate pretese di accertare la congruità fiscale dei lavoratori italiani, non mancherà di deprimere ulteriormente le già scarse spese.
Anche i pochi ancora economicamente in buone condizioni si guarderanno bene dallo spendere onde non essere inquisiti per chissà quali fantomatiche colpe.

Pare, in definitiva, che in Italia tutto sia fatto per rallentare la circolazione del denaro, rovinare i risparmi mobiliari ed immobiliari, allontanare i cervelli ed i capitali.

I risultati di tanta follia sono sotto gli occhi di tutti e confermati periodicamente dalle rilevazioni statistiche.
A questo punto, però, è legittimo chiedersi se questa Nazione potrà ancora farcela senza cancellare o quantomeno capovolgee quanto stabilito in questi anni.