Euronordici e moneta unica 19-05-2014

Supervalutazione dell'euro. Le colpe di Bce e Paesi nordici e conseguenze sull'Italia.

19-05-2014

Euronordici e moneta unica

Da tempo l'Italia è in piena deflazione, argomento al quale abbiamo dedicato numerosi articoli.

Una delle cause di questo fenomeno, che è ben più di una normale stagnazione, è il cambio troppo alto della moneta unica europea nei confronti del dollaro Usa. Un errato rapporto di cambio unito ad una ridotta capacità della domanda interna hanno portato l'Italia ed altre Nazioni europee alla deflazione.

In chiusura della settimana scorsa, però, il cambio dell'euro nei confronti della valuta americana è sceso leggermente perdendo circa l'1,5%. Il problema, a questo punto, è che la valuta europea rimane comunque sempre troppo alta benchè da oltre 1 anno sia evidente la necessità di invertire bruscamente la rotta per portare l'inflazione a circa il 2% e quindi uscire dalla palude deflazionistica. Lo si dice da molto tempo ma ben poco è stato fatto a causa della ferma resistenza della Germania e dei Paesi nordici, convinti che l'inflazione stabile all'1% sia positiva mentre la zona dell'Europa meridionale sostiene il contrario.

La conferma che la Bce risponda a linee politiche ben precise invece che tecniche è data dal fatto che nulla sia stato portato a termine per non contraddire la Germania, in procinto di affrontare le elezioni. E' appunto per questo motivo che la Bce ha annunciato nebulosi provvedimenti correttivi in materia economica da varare comunque solo nel mese di Giugno e cioè ad elezioni tedesche avvenute.

In altre parole, è stato perso oltre 1 anno per ottemperare ai diktat politici dei Paesi dell'Europa centro-settentrionale con l'avallo della succuba Bce. Nel frattempo le Nazioni dell'Europa meridionale continuano a languire in una crisi economica dalla quale si sarebbe potuti uscire per tempo anche attraverso una svalutazione della moneta unica europea.

Un euro forte, infatti, penalizza fortemente le esportazioni annullando i vantaggi di importazioni convenienti, incrementa il debito pubblico, spinge indirettamente le banche ad una minor disponibilità al credito e convoglia la domanda turistica verso zone non euro.

Queste, in sintesi, le motivazioni dei Paesi del sud Europa per uscire dalla crisi anche attraverso una svalutazione.

Motivazioni assolutamente ignorate da Draghi e dalla Bce che, al contrario, si sono confermati essere i servi del cieco egoismo di Germania e nord Europa.

Questa inoppugnabile analisi peraltro abbastanza diffusa dimostra come l'Ue, letteralmente schiavizzata da alcuni suoi membri, sia destinata ad una profonda revisione di sostanza se non addirittura al suo scioglimento.